Studio Tricks
Preparazione alla sessione in studio
In questo articolo affrontiamo il metodo per arrivare in studio preparati al meglio, al fine di ottimizzare il risultato, ridurre i tempi di permanenza e di conseguenza risparmiare.
In studio di registrazione ci si sente come sotto ad una lente di ingrandimento, pertanto molti aspetti che in altre situazioni vengono trascurati, in studio assumono un’importanza fondamentale. L’esperienza di studio vi sarà utile in seguito se applicata a tutte le situazioni che un musicista si trova abitualmente ad affrontare. Non esistono musicisti da studio o musicisti da live ma bravi o mediocri musicisti in qualsiasi ambientazione, e gli aspetti che andremo ad illustrarvi contribuiscono a fare la differenza.
Il suono
Spesso ci si aspetta che per il solo fatto di essere in studio ne escano dei suoni pazzeschi. Certo un bravo sound engineer può migliorare un suono deboluccio, ma un suono mediocre resterà sempre mediocre.
Analizziamo la catena che contribuisce a creare un suono:
Musicista
Prima di tutto c’è il tocco, è la cosa più importante!
Un bravo chitarrista suona anche con un pezzo di legno ma una chitarra meravigliosa non fa suonare un chitarrista scarso. Non è questa la sede per fare della didattica sullo strumento ma è bene ricordare che una parte fondamentale del bagaglio di un musicista è proprio il suono, è quello che caratterizza e distingue un musicista da un altro, perciò abituatevi a studiare anche senza amplificazione, continuando ad ascoltarvi.
Strumento
Uno strumento di qualità è la giusta ricompensa per un bravo musicista, grazie ad esso sarà molto più facile ottenere dei buoni risultati. E’ molto importante avere lo strumento adatto al suono che ci si prefigge, in un arrangiamento non necessariamente si richiede il suono più bello, ma il più giusto! Capita spesso che un musicista in studio ci chieda: “mi fai un suono di chitarra come quello di The Edge” Beh, avete idea di quanto ci ha messo The Edge ad ottenere quel suono? Sono anni di studio sulla propria sonorità e questo dipende solo da voi!
Outboard, pedali, effetti
Ovviamente anche questi diventano parte del suono definitivo ma è bene analizzarli ed arrivare all’essenziale ed essere pronti a eventualmente modificarli anche in studio in funzione dell’arrangiamento. Spesso dei suoni di tastiera sono efficaci perché composti da diversi effetti in cascata, altre volte sono solo gradevoli perché affogati nel riverbero che il più delle volte è meglio evitare di registrare, al fine di gestirne la quantità necessaria in fase di mix. Lo stesso vale per chitarre, bassi etc… E’ sempre meglio avere provato la parte prima con il suono più pulito possibile, in modo da evitare imprecisioni o note confuse dagli effetti.
Amplificazione
Questo vale principalmente per i chitarristi: in studio forniamo una serie di amplificatori di qualità a coprire le diverse sonorità, ma è molto importante che il musicista sia consapevole del suono che vuole ottenere e lo abbia sperimentato preventivamente ai diversi volumi.
Parte
Questo aspetto determina molto del tempo impiegato in studio. Si presume che tutti gli arrangiamenti siano già sviluppati, pertanto ogni musicista dovrebbe conoscere perfettamente le parti che andrà a registrare. Per ottenere questo si deve avere provato le stesse in sala prove assieme al resto della band e singolarmente a casa o dove ne avete la possibilità. Tutto ciò analizzando di volta in volta il risultato. Consigliamo sempre di registrarsi, anche in maniera artigianale, mentre si sta provando. In sede di prove poi tutta la band riascolterà il materiale, cercando di capire gli aspetti deboli dell’arrangiamento e migliorarlo di conseguenza; in sede singola (sempre con il metronomo) per migliorare il proprio suono ed il tempo.
Suggerimenti per i singoli strumenti
Prendiamo qui in esame alcuni degli strumenti più diffusi, ma gli stessi consigli si possono applicare a qualsiasi strumento:
Batteria
Premettendo che lo studio mette a disposizione uno strumento di qualità (Yamaha 9000 recording custom) in perfetto ordine e con pelli sempre nuove, lo stesso andrà accordato dal musicista in base al suo modo di suonare.
Il batterista ha una grossa responsabilità in studio in quanto di solito registra per primo e tutti gli altri si baseranno in seguito sulla sua parte per quanto riguarda tempo e dinamiche.
Generalmente, salvo alcuni generi tipo il jazz, il batterista registrerà con il metronomo e probabilmente pochi altri elementi guida in cuffia, è pertanto fondamentale che si sia abituato a suonare le parti allo stesso modo anche in altra sede e a dare in studio la stessa enfasi che darebbe su un palco, nonostante l’apparente sterilità della situazione.
Basso
lo strumento dovrà essere in perfette condizioni, le corde nuove o quasi e le ottave perfettamente tarate. E’ fondamentale avere studiato le parti assieme al batterista (senza nessun altro) e mettere particolare attenzione nella struttura ritmica che dovrà essere sostenuta da batteria e basso. Sviluppare assieme accenti ed i movimenti con la cassa, che devono comunque rispettare la canzone e quello che succederà sopra.
Chitarra
Anche qui corde nuove e strumento in perfetto stato. Attenzione alle eventuali ronze che in seguito al bassissimo rapporto segnale/rumore in studio diventano un problema enorme. Va rivolta particolare attenzione all’esecuzione di arpeggi puliti, ai bending, alla durata delle note ed alle parti ritmiche, considerando che spesso le parti vanno doppiate; quindi massima cura ed attenzione al tempo, studiare sempre con il metronomo!
Tastiere
lo studio può mettere a disposizione parecchi virtual instruments ma proprio per il fatto che ogni synth offre migliaia di presets, il rischio è sempre quello di perdere troppo tempo a cercare un suono, meglio perciò arrivare con i propri suoni già scelti in fase di arrangiamento e, come già detto, evitare che siano affogati in troppi effetti ma che, salvo casi in cui “l’effetto fa il suono”, siano efficaci anche dry.
Voce
Non si può regolare e accordare, per cui meglio tenere uno stile di vita sano in prossimità della registrazione. Dormire a sufficienza, evitare di fumare e di urlare. E’ fondamentale imparare i testi a memoria per concentrarsi più sull’interpretazione e curare intonazione, tempo e dizione, a prescindere dalla lingua in cui si intenda cantare. Anche qui vale il discorso di registrarsi prima per ascoltare il proprio suono e interpretazione, sentirsi da fuori aiuta molto a migliorarsi. Abituatevi preventivamente all’uso delle cuffie!
A questo punto sarete pronti ad entrare in studio di registrazione!
Gli stadi successivi della catena sono di nostra competenza, per cui: suono della sala di ripresa, microfono, pre-amplificatore, convertitore A/D, mix, mastering. Ovviamente in sede di registrazione ci sarà modo di modificare, adattare, migliorare qualsiasi parte, noi siamo sempre a disposizione per consigliarvi al meglio, ma possiamo assicurarvi che ci prenderemo cura della vostra musica con tutta la competenza e la passione che contraddistingue il nostro studio.